L’Italia fornirà più sussidi governativi per i pannelli solari nel settore agricolo

L’Italia aumenterà i sussidi governativi per gli investimenti in pannelli solari fotovoltaici (PV) nel settore agricolo.

L’aumento dei finanziamenti proviene dal Recovery and Resilience Facility finanziato dall’UE, quindi il divieto di installazioni fotovoltaiche su terreni agricoli proposto dal governo italiano a maggio non è rispettato.

Secondo le norme UE sugli aiuti di Stato, la Commissione Europea ha approvato questa settimana una modifica ad un regime esistente per sostenere gli investimenti in pannelli fotovoltaici in agricoltura in Italia.

L'emendamento approvato raddoppierà quasi i finanziamenti per gli impianti fotovoltaici destinati agli agricoltori e alle imprese agricole italiane, aumentando il budget del progetto da 785 milioni di euro a circa 1,6 miliardi di euro.

Il piano, con il suo finanziamento originario, è stato inizialmente approvato dalla commissione nel luglio 2022.

Secondo la Commissione, lo scopo del programma è quello di aiutare le imprese agricole, di allevamento e agroindustriali a investire nell’uso delle energie rinnovabili.

“Il piano italiano è necessario, appropriato e proporzionato per garantire lo sviluppo sostenibile del settore agricolo”, ha affermato la Commissione, e su tale base ha approvato il piano secondo le norme UE sugli aiuti di Stato.

In generale, gli Stati membri dell’UE richiedono la previa approvazione della Commissione prima di concedere qualsiasi finanziamento qualificabile come aiuto di Stato.

Il divieto di installazioni fotovoltaiche su terreni agricoli proposto dal governo italiano a maggio non copre gli impianti fotovoltaici finanziati dal Recovery and Resilience Facility, né si applica ai progetti “agrovoltaici” (che combinano impianti fotovoltaici agricoli e solari fotovoltaici).

Il divieto rientra nelle misure volte a “rafforzare” l’agricoltura e altre attività commerciali.

A maggio, il governo italiano ha annunciato un pacchetto di “misure di emergenza” per le imprese dell’agricoltura, della pesca e dell’acquacoltura.

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Queste misure coprono una vasta gamma di settori, tra cui la peste suina africana, le pratiche commerciali sleali (UTP), il controllo della diffusione delle specie esotiche e il rafforzamento dei controlli nel settore agroalimentare.

Il divieto di installare impianti solari fotovoltaici e di ampliare quelli esistenti si applica alle aree classificate come “agricole” nei piani di sviluppo urbano.

La mossa è stata criticata da gruppi del settore italiano delle energie rinnovabili e solare.

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