Si prevede che l'ultima mossa del governo contribuirà leggermente a rafforzare le finanze pubbliche, ma farà ben poco per dissipare le preoccupazioni dell'UE riguardo alla spesa eccessiva.
Roma ha difficoltà a controllare il proprio deficit di bilancio, che lo scorso anno ha raggiunto il 7,4% del Pil, superando di gran lunga gli obiettivi del 3% del Pil degli Stati membri dell’Ue.
Giorgetti ha affermato che 1.186 contribuenti hanno beneficiato della flat tax da quando è stata introdotta nel 2017, ma è difficile valutare quanto sia stato reinvestito in Italia.
La Corte dei Conti italiana ha stimato che con questo sistema sono state pagate 218 milioni di sterline di tasse tra il 2018 e il 2022.
È improbabile che la mossa intrapresa dal governo italiano soddisfi le richieste dell’Unione Europea per riforme finanziarie più severe.
Nel suo rapporto approfondito sull’economia italiana pubblicato ad aprile, la Commissione europea ha lanciato un campanello d’allarme al governo. Ha espresso la sua preoccupazione per la debolezza economica di cui soffre il paese, sottolineando il suo elevato debito e deficit, che secondo lei sono molto più alti dei livelli accettabili.
“L’elevato debito pubblico rimane una delle principali debolezze dell’economia italiana”, ha affermato la Commissione.
“In concomitanza con l’aumento dei costi di finanziamento a seguito della normalizzazione della politica monetaria, uno stock di debito in aumento significa che i costi attesi per il servizio del debito superano il 4% del PIL quest’anno e il prossimo”, afferma il rapporto.
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