Il ministro della Difesa italiano esclude l'invio di truppe in Ucraina: il dibattito “aumenta la tensione”

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Il ministro della Difesa italiano Guido Croceto ha escluso l'invio di truppe in Ucraina in un'intervista al quotidiano italiano Corriere della Sera pubblicata il 4 maggio.

Il presidente francese Emmanuel Macron ha dichiarato alla fine di febbraio che “non può escludere” l’invio di truppe occidentali in Ucraina in futuro. Gli Stati Uniti e diversi alleati europei hanno preso le distanze dalla sua dichiarazione.

Macron ha ribadito l’idea a maggio, dicendo che avrebbe preso in considerazione l’invio di truppe nel caso ci fosse stata un’avanzata russa sul fronte o se l’Ucraina lo avesse richiesto.

Croceto ha affermato di non comprendere lo scopo delle dichiarazioni di Macron, affermando che il dibattito sullo schieramento di truppe occidentali in Ucraina “solleva tensioni”.

“La nostra posizione non cambierà: abbiamo sempre detto che l'Ucraina ha bisogno di aiuto in tutti i modi possibili, e lo stiamo facendo, ma abbiamo sempre rifiutato l'intervento diretto del nostro esercito nel conflitto”, ha detto il ministro.

Secondo Crocetto la legge italiana vieta l'intervento militare diretto. Il ministro ha detto che Roma può prendere in considerazione un intervento armato solo sotto un mandato internazionale come quello dell'ONU.

“Lo scenario previsto in Ucraina non solo non si adatta a questo caso, ma intensificherà ulteriormente il conflitto, soprattutto a danno degli ucraini. In sostanza non ci sono le condizioni per un nostro coinvolgimento diretto”, ha detto Croceto. .

I commenti di Macron hanno scatenato un acceso dibattito tra gli alleati, con molti membri della NATO, tra cui Germania e Stati Uniti, che hanno rifiutato la possibilità di inviare truppe occidentali contro la Russia in Ucraina.

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Altri paesi, come l’Estonia e la Repubblica Ceca, hanno affermato che non dovrebbero escludere del tutto l’invio di truppe per missioni non di combattimento.

Kiev non ha fatto appello all’Occidente affinché invii truppe in Ucraina, chiedendo invece ai soldati ucraini di aumentare le forniture di armi per prevenire l’aggressione russa.

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