Si intensifica la cooperazione Italia-Africa con un programma da 5 miliardi di euro su energia e migrazione

In un momento in cui Turchia, Russia e Cina sono in piena espansione in Africa, l’Italia desidera migliorare le sue relazioni con il continente. Il primo vertice Italia-Africa, svoltosi nella storica città di Roma il 28 e 29 gennaio 2023, ha dato al primo ministro di estrema destra l’opportunità di svelare il suo ambizioso piano di sviluppo sostenibile. Ciò include investimenti nell’istruzione, nella sanità, nell’acqua e nei servizi igienico-sanitari, ma soprattutto nei contratti energetici nei prossimi anni.

L'iniziativa da 5,5 miliardi di euro annunciata in pompa magna non è casuale, perché in cambio di queste opportunità economiche in almeno 25 paesi africani, Georgia Meloni aspetta il presidente della Repubblica del Senegal, Macky Sall, e i suoi omologhi delle Comore, Assali Assomani di Cayce. Al primo vertice hanno partecipato i tunisini Said e Denis Sasso Nusso, che hanno dato un contributo significativo alla riduzione del numero di migranti di cui l'Italia cominciava a stancarsi. Sull'isola di Lampedusa sono arrivati ​​dall'Africa un numero record di 70.000 immigrati clandestini Registrato nel 2023, rispetto ai 9.400 del 2016.

Questa cooperazione, presentata “su un piano di parità” e priva di sufficiente fiducia nel capo della Commissione dell'Unione africana (AUC), Moussa Faki Mahamat, è già criticata da parte della classe politica italiana. È il caso del deputato Pepe Provenzano, che la vede come una “scatola vuota neocoloniale” volta allo sfruttamento delle risorse naturali dell'Africa (combustibili fossili, ndr), che ha condannato sul suo account Twitter.

Accordi energetici inquinanti?

L’Italia, come la maggior parte dei paesi europei, ha dovuto affrontare una carenza di forniture di gas russo dall’inizio della guerra in Ucraina. E i futuri accordi con l’Africa sul suo potenziale di idrocarburi potrebbero aiutare a evitare l’aumento dei prezzi delle bollette che colpirà molte famiglie italiane. Tuttavia, gli alti funzionari dell’Unione Europea (UE), ad es Ursula van der LeyenDa sempre sostenitore delle energie pulite, il Palazzo Presidenziale del Quirinale era lì per sostenere questo inquinante partenariato Italia-Africa.

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Allo stesso tempo, Roma ha pubblicizzato i risultati del suo gruppo petrolifero Eni come parte del “Progetto Matti” (dal nome del suo fondatore), che ha ispirato un progetto africano da 5,5 miliardi di euro. La multinazionale italiana, con sede a Città del Vaticano, ha una forte presenza nel continente africano, in particolare in Egitto, dal 2021.

Benoît-Evan Vancey

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