ChatGPT di OpenAI viola le leggi sulla privacy dei dati, avverte l'autorità di regolamentazione italiana

L'autorità italiana per la protezione dei dati Garante ha informato OpenAI che il suo chatbot basato sull'intelligenza artificiale, ChatGPT, ha violato le norme sulla protezione dei dati del paese. Il regolatore afferma che le tecniche utilizzate da OpenAI per raccogliere i dati degli utenti tramite ChatGPT violano la legge sulla privacy del paese. Ciò avviene dopo che la commissione ha avviato un’indagine nel marzo dello scorso anno.

L’autorità di regolamentazione della privacy del paese sta valutando la conformità delle piattaforme di intelligenza artificiale con le leggi sulla privacy dei dati dell’UE. L'anno scorso, ChatGPT è stato brevemente bandito dall'autorità di regolamentazione italiana dopo essere stato accusato di violare le norme sulla privacy dell'UE. All'epoca, l'autorità di regolamentazione aveva anche avviato un'indagine, che ora ha concluso che il gruppo ChatGPT violava la legislazione sulla privacy dei dati.

Nel marzo dello scorso anno, l'autorità di regolamentazione ha accusato i creatori di ChatGPT, OpenAI, di “raccolta illegale di dati personali” e ha ordinato loro di interrompere immediatamente la raccolta di dati sugli utenti italiani. Il regolatore ha bandito ChatGPT nel paese e ha ordinato a OpenAI di rivedere le sue pratiche di raccolta dati.

Alcune settimane dopo, ad aprile, OpenAI ha ripristinato l'accesso a ChatGPT in Italia, affermando di aver apportato modifiche al suo sito che soddisfacevano i requisiti delle autorità di regolamentazione italiane.

Il produttore di ChatGPT ha affermato di aver apportato alcune modifiche alla sua piattaforma, incluso un nuovo modulo che gli utenti dell'UE possono utilizzare per eliminare i propri dati ai sensi del Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) europeo. Inoltre, l'azienda ha creato uno strumento che verifica l'età degli utenti al momento della registrazione in Italia. OpenAI ha anche pubblicato un articolo del centro assistenza che descrive in dettaglio come raccoglie i dati personali, comprese informazioni su come gli utenti possono contattare il responsabile della protezione dei dati incaricato dal GDPR.

Secondo un rapporto pubblicato dall'organismo di regolamentazione italiano, le prove raccolte suggeriscono che OpenAI potrebbe aver violato una o più normative UE. OpenAI e Microsoft hanno 30 giorni di tempo per rispondere all'avviso.

Il Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) dell’UE, introdotto nel 2018, prevede che un’azienda sorpresa a violare queste regole possa essere multata fino al 4% delle sue entrate globali.

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