I parlamentari italiani approvano l’accordo transattivo con l’Albania

La migrazione è diventata una questione politica importante in Italia, dove migliaia di migranti vivono sull’isola di Lampedusa. (Ticiana FABI)

Mercoledì i parlamentari italiani hanno approvato un controverso accordo sull’immigrazione che ospiterebbe i richiedenti asilo salvati in mare in due centri per migranti in Albania.

La decisione arriva nonostante una contestazione legale in Albania contro l'accordo da parte del governo di estrema destra del primo ministro Giorgia Meloni a novembre.

La Camera bassa del parlamento italiano ha sostenuto il protocollo con 115 voti favorevoli, 155 contrari e due astensioni. Il testo passa ora al Senato, dove si prevede la ratifica.

Meloni, capo del partito di estrema destra Fratelli d’Italia, è entrato in carica entro la fine del 2022 promettendo di porre fine ai barconi di migranti che arrivano sulle coste italiane dal Nord Africa.

Secondo i dati ufficiali, infatti, è passato da circa 105.000 sbarchi di migranti nel 2022 a quasi 158.000 nel 2023.

In base all’accordo di novembre, l’Albania ha accettato di ospitare due centri per richiedenti asilo salvati in mare dalla guardia costiera italiana. Al massimo 3.000 persone attendono in ogni momento una decisione sulle loro richieste.

Il tutto sarà pagato e gestito dalle autorità italiane.

Ma l’accordo con l’Albania – che, a differenza dell’Italia, non fa parte dell’Unione Europea – ha suscitato critiche diffuse da parte di gruppi per i diritti umani e politici dell’opposizione in entrambi i paesi.

Amnesty International ha avvertito questa settimana che l'accordo violerebbe gli obblighi dell'Italia ai sensi del diritto internazionale e danneggerebbe i diritti dei migranti.

“Questo schema impraticabile, dannoso e illegale vedrà le persone in difficoltà sottoposte a lunghi e inutili trasferimenti via mare e soggette a detenzione automatica e a lungo termine, in violazione del diritto internazionale”, ha affermato il ricercatore di Amnesty Matteo de Bellis.

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– 'Unità' –

Durante un dibattito parlamentare, i parlamentari dell'opposizione hanno accusato Maloney di utilizzarlo come “elettorato”, affermando che il progetto aveva uno scarso impatto sui numeri ed era troppo costoso.

Si stima che il contratto costerà più di 650 milioni di euro in cinque anni.

Tuttavia, l’Unione Europea ha espresso interesse per l’accordo, respingendo le preoccupazioni sui diritti umani in Albania e indicando che i centri rimarranno sotto la legge italiana.

Meloni ha affermato che i minori, le donne incinte e le “persone vulnerabili” non verranno inviate nei centri, anche se Amnesty ha sottolineato che queste eccezioni non figurano nel testo della legge italiana alla base dell'accordo.

Il testo precisa che lì verranno portate solo le persone soccorse dalle autorità italiane in acque extra-Ue.

L'accordo prevede la creazione di due centri vicino al porto Schengen dove i migranti potranno registrarsi per chiedere asilo, nonché strutture nella stessa area per ospitare coloro che attendono una risposta alle loro richieste.

In Albania, l’opposizione ha avvertito che l’accordo è contrario agli standard internazionali sui diritti dei migranti, definendolo anche “pericoloso” per la sicurezza nazionale.

La Corte Costituzionale albanese la scorsa settimana ha iniziato a riesaminare il caso a seguito di un ricorso legale, con una decisione prevista entro il 6 marzo.

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