Il Ministro della Cultura italiano Vittorio Asgarbi, critico d'arte schietto e personaggio televisivo la cui missione include la protezione del patrimonio culturale del Paese, è sotto indagine su un dipinto del XVII secolo in suo possesso che la polizia ha detto venerdì è stato rubato. La squadra patrimonio artistico dei Carabinieri ha dichiarato in un comunicato che il dipinto è scomparso da un castello vicino alla città di Torino, nel nord Italia, nel 2013.
La polizia ha aggiunto che i pubblici ministeri sospettano che l'oggetto sia finito nelle mani di Al-Saghirbi con mezzi fraudolenti e stanno indagando su di lui per accuse di riciclaggio di denaro rubato. Il politico ha negato ogni addebito e ha affermato di aver trovato il dipinto – che ha attribuito al pittore senese Rutilio Manetti – in una villa acquistata dalla madre a circa 100 chilometri a nord di Roma.
Sgarbi, 71 anni, è un parlamentare di lunga data che era vicino all'ex primo ministro Silvio Berlusconi, morto l'anno scorso. È noto per il suo carattere irascibile, l'uso frequente di oscenità e lo stile di vita da playboy, ma è anche rispettato come curatore e intenditore d'arte. Secondo i carabinieri Saghiri sarebbe sospettato anche di aver modificato leggermente il dipinto, aggiungendo una fiamma nell'angolo in alto a sinistra per nasconderne l'origine criminale.
Hanno aggiunto che l'opera d'arte, insieme a una sua versione 3D, è stata sequestrata da un magazzino dopo una serie di perquisizioni ordinate dalla Procura. Il dipinto, che Al-Saghirbi ha chiamato “L’arresto di San Pietro”, mostra un giudice che condanna un uomo che somiglia al santo cristiano.
La polizia ha detto che l'autore era sconosciuto ma ricordava Francesco Solimina e Bernardo Cavallino, altri due pittori italiani del XVII secolo.
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