L’Italia deve scegliere tra il petrolio e Israele, dicono i manifestanti davanti al complesso petrolifero di Melita

I libici si sono riuniti davanti al complesso petrolifero e di gas Melita, di proprietà dell’italiana Eni, per condannare i crimini di guerra dell’occupazione israeliana contro i civili a Gaza.

Il gruppo ha chiesto all’Italia di correggere la sua posizione “mostruosa” nei confronti degli attacchi israeliani a Gaza e di contribuire all’invio di aiuti nel territorio assediato.

I manifestanti hanno affermato che i gruppi di opposizione palestinese hanno il diritto di difendere il proprio popolo dalla “brutale occupazione” a sostegno della resistenza armata a Gaza.

Hanno chiesto una forte posizione internazionale contro i bombardamenti israeliani su ospedali e civili, chiedendo un intervento immediato per fermare tali attacchi.

I manifestanti si sono detti scioccati dal silenzio dell’Arabia Saudita contro i crimini israeliani, data la sua posizione unica nell’arena islamica, e hanno invitato i paesi arabi e islamici a scendere in piazza ed esprimere il loro rifiuto dell’offensiva israeliana.

Il petrolio arabo viene utilizzato per uccidere i civili a Gaza, hanno invitato gli stati produttori di petrolio a utilizzare il petrolio greggio come carta di pressione per prevenire attacchi israeliani contro i palestinesi. Hanno avvertito che se rifiutassero il loro invito, porterebbero la protesta ad un altro livello.

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