ROMA (Reuters) – Il governo italiano ha ottenuto una clamorosa vittoria sugli investitori ribelli mercoledì nella votazione su chi dovrebbe guidare Enel (ENEI.MI), la principale società di energia verde e la più grande società quotata del Paese.
I sei candidati proposti dal Dipartimento del Tesoro, che detiene il 23,6% delle azioni della società, sono stati eletti nel consiglio di amministrazione di Enel.
Anche Paolo Scaroni, scelto dal Dipartimento del Tesoro per la presidenza, è stato eletto alla carica perché una sfida dell’hedge fund Covalis Capital non ha avuto successo.
Il voto ha sollevato interrogativi sull’influenza che il Dipartimento del Tesoro ha sulle società strategiche e sostenute dallo stato di cui condivide la proprietà con investitori istituzionali sempre più chiassosi.
Kovalis, con sede a Londra, ha sostenuto una maggiore democrazia degli azionisti, affermando che il Tesoro non dovrebbe essere in grado di dettare opzioni in una società quotata in borsa.
Enel, anche una delle più grandi utility in Europa, ha cercato di posizionarsi come uno dei principali sviluppatori di energia rinnovabile. Tuttavia, i suoi debiti sono aumentati e ha deciso di concentrare le sue attività in sei paesi, tra cui Italia, Spagna e Stati Uniti.
Tra coloro che hanno vinto seggi nel consiglio c’era il candidato all’amministratore delegato del Tesoro Flavio Cattaneo, che è attualmente vicepresidente dell’operatore ferroviario ad alta velocità Italo. Dovrebbe essere confermato dal nuovo consiglio di amministrazione come amministratore delegato.
I tre seggi rimanenti nel consiglio sono andati al gruppo di investitori istituzionali Assogestioni, con Covalis che ha perso un seggio a favore di Marco Mazzuccelli, il suo candidato alla presidenza.
L’ex amministratore delegato di Enel Francesco Staras è in carica dal 2014 ma non è riuscito a conquistare la cerchia ristretta del governo di destra del premier Giorgia Meloni.
(Segnalazione di Francesca Landini e Keith Weir; Montaggio di Sharon Singleton
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