Un antico insediamento greco di 2.500 anni sotto Napoli, in Italia, è stato scoperto utilizzando raggi cosmici e laser, secondo un recente studio.
Lo studio è stato pubblicato su Peer-Reviewed rivista Rapporti scientifici Il mese scorso, ha anche affermato di aver scoperto le catacombe dei cristiani vissuti in epoca romana. Il ritrovamento si trova precisamente nel quartiere “Zanita” vicino al centro della città.
I ricercatori coinvolti nello studio conoscevano in precedenza i siti di sepoltura greci, ma non erano stati in grado di accedervi fino a quando i raggi cosmici non hanno permesso loro di vedere i siti storici senza scavare. Entra anche nel processo dei ricercatori, che descrive l’uso della fangografia per localizzare vuoti sotterranei sconosciuti agli archeologi.
Cos’è il muone?
Un muone è una particella subatomica con una massa maggiore di un elettrone e le loro tracce sono state registrate utilizzando la tecnologia dell’emulsione nucleare, ei muoni sono prodotti dai raggi cosmici nell’atmosfera terrestre.
I ricercatori hanno utilizzato rivelatori in grado di rilevare “particelle ad alta energia prodotte dai raggi cosmici” e muoni installati nel sottosuolo a una profondità di 18 metri. Questo è stato fatto per diverse settimane per misurare il flusso di muoni.
Lo studio suggerisce che i siti potrebbero risalire a quando la città di Napoli era originariamente chiamata “Quame”. Divenne anche noto come Neapolis (Città Nuova).
Questa non è l’unica scoperta archeologica sorprendente a Napoli il mese scorso, poiché i ricercatori di due università con sede nella città italiana hanno scoperto i resti di un antico tempio sommerso nel Mediterraneo occidentale al largo della costa di Napoli, secondo un rapporto della scorsa settimana. Il tempio nabateo è dedicato al dio Dushara e si ritiene sia anteriore alla popolazione nabatea della penisola flegrea.
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