ROMA (Reuters) – Ignazio Visco, membro del consiglio direttivo della Banca centrale europea (Bce), ha criticato mercoledì alcuni colleghi politici per aver commentato i futuri tassi di interesse che differivano da quanto concordato durante le riunioni della Banca centrale europea.
L’intervento di Fiesco pone le basi per accese discussioni alla riunione della prossima settimana, in cui la banca centrale è pronta ad aumentare i tassi di interesse per la sesta volta consecutiva e tracciare il corso della sua battaglia contro l’aumento dell’inflazione.
Fiesco, come il collega italiano nel consiglio esecutivo della BCE Fabio Panetta, è visto come un piccione politico, riluttante a impegnarsi in aumenti dei tassi aggressivi per paura che possa danneggiare l’economia.
“L’incertezza è così alta che noi come organo di governo abbiamo concordato che decideremo di incontrarci per incontrarci, senza indicazioni preventive”, ha detto il governatore della Banca d’Italia in un discorso a Roma, discostandosi dal testo scritto diffuso in precedenza.
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“Per questo motivo, non apprezzo i commenti dei miei colleghi in merito a futuri e prolungati aumenti dei prezzi”, ha aggiunto Visco.
Fiesco ha affermato che mentre la BCE è stata in grado di stabilizzare le aspettative di inflazione, l’incertezza geopolitica significa che è difficile prevedere gli sviluppi economici.
Quindi la politica monetaria deve continuare a muoversi con prudenza ed essere guidata dai dati non appena disponibili.
La Banca centrale europea sta alzando i tassi di interesse al ritmo più veloce di sempre, e il capo economista Philip Lane ha dichiarato lunedì che è probabile che continui ad alzarli dopo un aumento di 50 punti base quasi annunciato questo mese.
Altri membri del consiglio, considerati falchi politici che attribuiscono la massima importanza al contenimento dell’inflazione anche se ciò significa danneggiare la crescita e l’occupazione, sono andati oltre.
Il presidente della Banca centrale austriaca Robert Holzmann ha dichiarato lunedì che la Banca centrale europea dovrebbe aumentare di 50 punti base in ciascuna delle sue prossime quattro riunioni poiché l’inflazione si è dimostrata ostinata.
Ciò porterebbe il tasso sui depositi al 4,5%, ben al di sopra del tasso massimo del 4% prezzato dai mercati, e un livello che altri politici non hanno ancora sostenuto pubblicamente.
Il capo della Bundesbank tedesca Joachim Nagel ha chiesto grandi aumenti oltre marzo, e anche Claes Nott dei Paesi Bassi ha affermato di vedere un forte aumento dei tassi di interesse a maggio se l’inflazione core non scende.
La Banca centrale europea non ha una riunione politica ad aprile.
Reportage aggiuntivo di Stefano Bernabei e Alvise Armellini. A cura di Alexander Smith
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