Un camionista tedesco di 62 anni è stato identificato come il sospetto che ha colpito e ucciso il ciclista italiano di 51 anni David Rebellin in un incidente stradale in Italia mercoledì, hanno detto la polizia e i pubblici ministeri italiani.
“Le nostre incessanti richieste […] I Carabinieri di Vicenza hanno dato il permesso di dare un volto e un nome al conducente del mezzo pesante che ha ucciso David Rebellin”, ha detto venerdì in una nota il colonnello della polizia Giuseppe Moscati.
L’uomo viene dalla Germania ed è accusato di “omicidio stradale” — introdotto nell’ordinamento italiano nel 2016 — ma non è stato arrestato perché il reato non sussiste. codice penale tedesco.
Rebellin stava andando in bicicletta a Montebello Vicentino, nel nord del Veneto, quando è stato investito da un camion Volvo con targa tedesca, uccidendolo sul colpo. Secondo il pm italiano, il camionista prima è sceso dal veicolo e si è avvicinato alla vittima, ma poi si è allontanato.
Altri sulla scena incidente Sono state scattate fotografie della targa del conducente, che hanno aiutato le autorità a rintracciarlo. Era allora nel Nord Reno-Westfalia, in Germania.
Secondo l’agenzia di stampa italiana ANSA, il conducente ha due precedenti in Italia per incidenti stradali. Nel 2001 sarebbe stato coinvolto in un mortale mordi e fuggi a Foggia, nel sud della Puglia, dopo il quale sarebbe fuggito senza soccorrere le vittime. Nel 2014 è stato bandito dopo essere stato trovato alla guida Ubriaco al volante A cura della Polizia Stradale di Cieti, Abruzzo.
I tributi sono arrivati a Rebellin dalla comunità ciclistica che è rimasta sbalordita dal tragico incidente.
Nel 2004, all’apice della sua carriera, Rebellin ha vinto l’Amstel Gold Race, La Fleche Valonne e Liège-Bastonne-Liège. Cinque anni dopo, nel 2009, la medaglia d’argento vinta alle Olimpiadi del 2008 a Pechino è stata nuovamente testata per il doping. Rebellin ha insistito sulla sua innocenza, ma il Comitato Olimpico Italiano ha restituito la medaglia come richiesto dal CONI.
Rebellin si è ritirato a ottobre dopo tre decenni di ciclismo professionistico.
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