La lunga giornata di votazioni sulla riforma del fondo di salvataggio si evidenzia quando Matteo Renzi si alza a Palazzo Madama alle 19.30 e inizia a votare, che in realtà è un ultimo monito al Presidente del Consiglio: non cambieremo i nostri piani per un regime pieghevole. L’italiano Viva voterà per la riforma MES, ma Renzi è già oltre il piano di ripresa: la task force non può cambiare parlamento: dov’è il sindacato? Ma non solo il problema del sistema, ma anche il merito. Come si donano 9 miliardi alla sanità? L’avvertimento dell’ex premier arriva forte e chiaro a Conte: se c’è una regola per governare con i servizi, votiamo no. Infine, l’ultima motivazione per rimettere sul tavolo la delegazione ministeriale: Presidente, se serve qualche seggio, sono tre, due ministri e un vice segretario.
Piuttosto Robin Hood
L’applauso arriva dalle panchine del centrodestra. Isabella Rowdy di Fratelli de Italia elogia l’ex scrapper: portavoce dell’opposizione. Matteo Salvini si avvicina all’ex presidente del Consiglio per le congratulazioni. Poche ore fa il premier ha cercato di raggiungere la maggioranza assoluta e l’opposizione: il governo ha bisogno del massimo consenso delle forze maggioritarie per continuare a combattere nell’Ue. Inutile dire che Matteo Salvini esprime la sua opposizione a MES: invece Robin Hood sta strappando soldi a coloro che dovrebbero salvare le banche tedesche. Fatta eccezione per essere aperti al confronto con il governo: la Lega e tutto il centrodestra sono pronti a discutere. Non a caso, quando il presidente di Carozio conclude il suo intervento, si avvicina al presidente del Consiglio per un breve colloquio chiedendo l’apertura delle scuole e un incontro di emergenza sulle chiusure natalizie.
Difetti di cinque stelle
La giornata scivola via con due provvedimenti a favore del governo. A Palazzo Madama la delibera di maggioranza ha ottenuto 156, 129 contrari e 4 voti. In questo caso non sono richiesti cinque voti in meno rispetto alla maggioranza assoluta. Il M5S ha dei difetti: 9 contro e 2 contro, Matteo Crucioli e Bianca Laura Granado. Nove membri del gruppo Forza Italia si sono astenuti. Tra gli altri, tre UTC, il sospetto Andrea Congini, l’avvocato Nicole Kedini e Salvador Ciazia. Anche a Montecitorio la stragrande maggioranza supera l’esame.
La macchina è innegabile
La risoluzione Kilorosi viene votata in parti separate: con un totale di 314 voti favorevoli, ma i numeri saranno più esigui quando si parla di specificità della riforma MES. Il consenso in questo caso è stato di 297 con almeno 256 voti contrari e 7 voti. Sono 13 i grillinari in mezzo agli avversari, l’innegabile pasticcio avversario – Alvis Manio e Rafael Radusi – fino ad Andrea Colette e Francesco Fornicity. Alla Casa Blu 16 delegati si sono astenuti dal voto. Ma in realtà, fin dall’inizio della riforma riformista di Messi, solo Renato Brunetta e Renata Polverini avrebbero potuto essere in disaccordo. Curiosità: la fidanzata di Knight, Marta Pacina, non ha votato. I cerchi blu gli assicurano che era al muro con il presidente. Il caso è stato chiuso. La verità è che quella giornata si arricchisce di un altro sottile passaggio: il voto sull’Ordine di Sicurezza nell’Aula di Montecitorio. La mossa ottiene il via libera, ma tre Grillini si oppongono e 5 voti.
9 dicembre 2020 (modifica il 10 dicembre 2020 | 00:35)
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