Per la prima volta in 20 settimane, i dati sui nuovi contagi in Italia sono in calo. Dal 18 novembre a ieri sono stati segnalati 216.966 casi in Italia, rispetto ai 242.620 dei sette giorni precedenti, uno dei quali, il 13 novembre, ha raggiunto il record di 40.902 nuove diagnosi dall’inizio dell’epidemia. Si tratta di una diminuzione del 10,6%. Si è visto che la curva cambiava direzione per diversi giorni ei dati del fattore RT duplicato rilevato dalla sala di controllo dell’Istituto Superiore di Sanità e dal Ministero erano al di sotto di tutte le regioni. Ci sono stati 235.660, 195.068, 130.344, 68.988, 35.208 casi nelle settimane precedenti.
La discesa preoccupa praticamente tutte le regioni. Alcune piccole aree sono da 1.496 a 1.514 casi, Friuli (da 4.399 a 5.660), Sardegna (da 3.019 a 3.192), Calabria (da 2.753 a 3.454), Mollis (da 686 a 803). Questa tendenza è l’unica grande realtà da trovare BakliaTuttavia, è stato leggermente superiore, da 9.040 a 9.338. Ci sono 17.300 dei 17.439 casi, così come l’Emilia, che era Lazio (da 18.644 a 18.271) e Veneto (da 21.711 a 21.450). Campania (da 25.530 a 21.910), Piemonte (da 27.233 a 21.828), Toscana (da 16.784 a 12.793) e Lombardia (da 58.170 a 48.429)
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Presentato da Michael Bokey
La percentuale di positivi diminuisce
Diminuisce anche la percentuale di positivi rispetto ai tessuti trasportati. La settimana che si è conclusa ora è stata del 14,59% contro il 16,18%, con diverse prove ridotte per la prima volta in diverse settimane (10 in questo caso), anche se di poco. Le cifre erano 1.486.673 e 1.499.311 nella settimana precedente. Va notato che questi numeri non tengono conto dei tessuti veloci antigenici sempre più utilizzati.
L’aumento degli ospedali è in calo, con quasi 5.000 persone che muoiono in una settimana
Gli ospedali totali continuano a crescere (reparti internisti e terapia intensiva) ma stiamo assistendo a una recessione. C’erano 38.393 pazienti governativi negli ospedali ieri contro i 36.686 di martedì 17 novembre. Si tratta di un aumento del 4,6% sulla base dei dati della protezione civile a cura di Giorgio Precis, ricercatore della regione Toscana. La scorsa settimana l’aumento è stato del 16,1% e quello precedente del 33,5%. Anche negli ospedali la pressione che supera il massimo della prima ondata sembra comunque determinata a diminuire dopo pochi giorni al diminuire dei casi.
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Ieri erano 3.816 le persone in terapia intensiva, in aumento del 5,6% rispetto al martedì precedente. Le percentuali di aumento in questo caso sono inferiori rispetto alle ultime settimane: 21,5, 33,5 e 57,8%.
Il bilancio delle vittime ieri ha raggiunto 51.306, contro i 46.464 del martedì precedente. C’erano 4.842 o 691 al giorno durante la settimana. Aumenta del 10,4%. La settimana precedente erano 4.136, il 41,8% in più rispetto al precedente aumento del 71%. In questo caso si osserva una recessione, ma l’effetto della caduta della curva infettiva si osserva nei decessi a intervalli di diversi giorni, con una media di 12 giorni che passano tra il tessuto positivo e la morte.
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