A seguito delle dimissioni dell’attuale direttore esecutivo Glass Wreckling alla fine dell’anno, l’alto funzionario dell’UE Marco Putty ha fatto una campagna per il sostegno di Roma alla guida del salvataggio del campo, hanno detto a POLITICO tre funzionari dell’UE.
Putty, un funzionario dell’UE che attualmente presiede il gabinetto del commissario all’Economia Pavlo Gentiloni, dirige la divisione di politica economica e monetaria dell’UE da oltre un decennio. È descritto come molto talentuoso e politicamente interessato. Nessuno dubita delle sue qualifiche, ma la sua nazionalità potrebbe essere un ostacolo.
È in gioco la futura leadership del meccanismo di stabilità europeo, che è stato creato nel 2012 e ha una capacità di prestito di ில்லியன் 500 miliardi. È stato utilizzato cinque volte sin dal suo inizio, da paesi effettivamente disabilitati dai mercati del credito. L’Italia non è arrivata a quella fase, ma quando sono stati recepiti i termini della riforma era generalmente riluttante a considerare l’idea di qualsiasi aiuto.
Con la combinazione di condizioni più leggere, il MES ha aperto nuove linee di credito all’inizio dell’epidemia, ma all’epoca il governo italiano ha evitato la concessione a causa dello stigma finanziario.
Per questo l’Italia è uno degli unici due Stati membri che non hanno ancora ratificato l’Accordo ESM – l’altro è la Germania, in attesa della pronuncia della sua Corte Costituzionale.
Tuttavia, sotto il presidente del Consiglio Mario Draghi, l’opposizione della Roma si è un po’ allentata. Il suo governo ora vuole approvarlo presto, un ordine che dovrebbe essere discusso in Consiglio dei Ministri nelle prossime settimane, confermato dal ministero delle Finanze.
Ma la scadenza per nominare i candidati è lunedì e gli sforzi di Roma per ottenere il sostegno per la sua candidatura da altri paesi dell’UE sono stati accolti con opposizione poiché alcuni paesi hanno messo in dubbio la legittimità dell’italiano.
L’obiettivo è sostenere all’unanimità un nome alla riunione dei ministri delle finanze dell’Eurozona il 23 maggio e confermarlo a giugno.
Lussemburgo, Paesi Bassi e Portogallo sono tutti e tre i paesi che considerano i propri candidati. Ma finora non sono state presentate nomine formali.
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