È grazie al regista neorealista italiano Vittorio De Sica, il genio dietro film come 1948 Il ladro di biciclette e anni ’70 Il Giardino dei Finzi-Contini — che gli Academy Awards hanno una categoria per il miglior film internazionale. Questo perché il suo film del 1946 Lustrascarpe (o in italiano, Sciuscià, la pronuncia napoletana della parola inglese) ricevette nel 1948 uno speciale Oscar in lingua straniera. (De Sica vinse ancora nel 1950 per Ladro di biciclette. Ma fu solo nel 1956 che la categoria, allora conosciuta come miglior film in lingua straniera, divenne competitiva, con più candidati; dopodiché, vinse nel 1965 per Ieri, oggi e domani e nel 1972 per Finzi-Continis.)
Motivi di ispirazione che avrebbe poi esplorato Ladro di biciclette, De Sica ha estratto grande dramma e pathos Lustrascarpe raccontando le difficili vite della classe operaia italiana del secondo dopoguerra. Lustrascarpe segue i giovani Giuseppe (Rinaldo Smordoni) e Pasquale (Franco Interlenghi), due migliori amici che sognano di comprare il proprio cavallo con i magri guadagni della lucidatura delle scarpe per le strade di Roma. Quel piano li coinvolge in un piano per vendere coperte a un indovino che va storto e li fa finire dietro le sbarre. Finisce in tragedia, come fanno queste cose.
La sceneggiatura è stata scritta dal contemporaneo di De Sica Cesare Zavattini, un ex giornalista e romanziere che aveva un occhio superbo per i dettagli accurati (molti punti della trama in Lustrascarpe sono stati estratti dalla vita reale). Mentre il film è ora salutato come un capolavoro, Lustrascarpe è stato ampiamente ignorato in Italia al momento del suo rilascio; Gli italiani, ancora molto depressi dalla guerra, preferivano perdersi nei musical hollywoodiani piuttosto che dover vedere le loro vite oniriche riflesse su di loro sugli schermi dei film. Ma a Parigi, Londra, New York e Los Angeles, i cinefili si sono meravigliati del nuovo genere, pieno di attori non professionisti che ritraggono la vita dei poveri alla luce naturale.
David O. Selznick si è offerto di sostenere il seguito, Ladro di biciclette, a condizione che Cary Grant sia il protagonista. De Sica ha gentilmente rifiutato e ha finanziato lui stesso il film. Morì nel 1974 mentre si sottoponeva a un intervento chirurgico di cancro ai polmoni a Parigi. Aveva 73 anni.
Questa storia è apparsa per la prima volta in un numero autonomo di novembre della rivista The Hollywood Reporter. Per ricevere la rivista, clicca qui per iscriverti.
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