In primo luogo, il regime significherebbe che i clienti pagano meno quando i prezzi all’ingrosso sono elevati, ma più di quanto avrebbero altrimenti fatto in futuro quando i prezzi scendono. Questo livellamento delle bollette nel tempo sarà comunque utile, ma è importante che le persone capiscano che eventuali risparmi ora verranno compensati in seguito.
In secondo luogo, sarebbe comunque meglio (e potenzialmente meno costoso) indirizzare più supporto a coloro che ne hanno davvero bisogno. I risparmi suggeriti (forse £ 200 per famiglia) lascerebbero comunque molte famiglie più povere alle prese con le bollette. Questo schema dovrebbe quindi far parte di un pacchetto più ampio che includa aiuti extra per le famiglie a basso reddito, come un’ulteriore ricarica allo sconto Warm Homes (sebbene questo sembri probabile che faccia parte anche dell’annuncio finale).
In terzo luogo, il contribuente sosterrà i rischi delle fluttuazioni dei prezzi dell’energia all’ingrosso e del mancato rimborso dei prestiti. Ciò potrebbe essere giustificato in caso di emergenza. Ma in generale, ci si dovrebbe aspettare che le imprese gestiscano e proteggano la propria esposizione alle variazioni dei costi, e non è compito del governo farlo per loro.
In quarto luogo, lo schema proposto è descritto come “temporaneo” e “autofinanziato”, ma in realtà non può essere entrambi. Lo schema dovrebbe essere in vigore per un periodo incerto ma probabilmente lungo se i contribuenti riavranno mai i loro soldi.
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