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BRUXELLES, 2 dic. (Reuters) – Giovedì la Commissione europea ha invitato l’Italia a imporre sanzioni per l’utilizzo di dispositivi vietati per gestire le emissioni dei veicoli, accelerando la violazione della politica anti-Roma avviata nel maggio 2017.
L’esecutivo dell’UE ha avviato un’azione legale contro l’Italia quattro anni fa per non aver fornito alla polizia le accuse di frode sui test delle emissioni da parte di Fiat Chrysler, ora parte di Stellandis. (STLA.MI)
Stellantis e il Ministero dei Trasporti italiano non sono stati immediatamente disponibili per un commento.
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La commissione ha affermato di aver chiesto all’Italia di spiegare il proprio mancato rispetto degli obblighi di attuazione delle norme sulle emissioni basate sulla normativa europea.
Secondo il regolamento, gli Stati membri devono stabilire e applicare norme relative alle sanzioni per l’uso di dispositivi di guasto vietati che impediscono l’efficacia dei sistemi di controllo delle emissioni, con conseguente aumento delle emissioni dei veicoli.
La commissione ha affermato che l’Italia ha ordinato il ritiro forzato dei veicoli interessati, ma non ha imposto sanzioni.
L’Italia ha ora due mesi per rispondere e intraprendere le azioni necessarie, altrimenti la Commissione potrebbe decidere di deferire il caso alla Corte di giustizia europea.
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Reportage di Fu Yunzi a Bruxelles e Giulio Piovacari a Milano
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