Decine i feriti nelle proteste anti-serba in Montenegro

SETTENGE, Montenegro – La polizia montenegrina ha usato gas lacrimogeni contro i manifestanti che lanciavano pietre durante l’inaugurazione di un religioso della Chiesa ortodossa serba come leader religioso del Paese domenica, ferendo decine di persone.

L’insediamento di Joanikije II in un monastero nella città di Cetinje ha suscitato divisioni all’interno del Montenegro sulle relazioni con la vicina Serbia. Il Montenegro ha lasciato la sua unione con la Serbia nel 2006, ma la sua chiesa è rimasta sotto la Chiesa serba.

La polizia ha usato il gas per disperdere centinaia di manifestanti, alcuni dei quali hanno lanciato sassi, bottiglie e petardi quando le figure della chiesa sono arrivate in elicottero. Alcune persone hanno bruciato pneumatici e si sono sedute sulle strade.

Il vice capo della polizia montenegrina Dragan Gurovic ha detto alla televisione di stato che 20 agenti sono rimasti feriti, mentre una clinica statale a Cetinjee ha detto che circa 30 civili hanno cercato aiuto per i feriti.

Il primo ministro Zdravko Krivokapić ha descritto gli attacchi alla polizia come terrorismo. Ha incolpato i socialdemocratici del presidente Milo Djukanovic, che hanno governato per tre decenni prima di perdere le elezioni l’anno scorso, per aver organizzato le proteste.

Djukanovic, che si oppone all’inaugurazione, ha accusato la polizia di un uso eccessivo della forza. “Oggi abbiamo assistito all’imbarazzo sia della chiesa che del governo”, ha detto Djukanovic in televisione.

Le ambasciate di Germania, Italia, Francia, Gran Bretagna, Stati Uniti e Unione Europea hanno condannato le violenze scoppiate intorno all’inaugurazione di Juanikije II, noto come metropolita del Montenegro e arcivescovo di Cetinje.

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La TV di Stato ha riferito che il consigliere di Djukanovic, Veselin Veligovic, è stato arrestato per la sua partecipazione a un attacco alla polizia domenica.

(Segnalazione di Stevo Vasyljevic e Ivana Sekularac; montaggio di Praveen Shar e Andrew Cawthorne) ((ivana.sekularac@thomsonreuters.com; +381 11 30 44930; Corrispondente Reuters: ivana.sekularac.thomsonreuters.com@reuters.net))

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