Da Branislav Peck a Roma
16 febbraio 2021
A fine dicembre 2020 i canali televisivi di proprietà di 114 emittenti erano 390, ottenibili tramite i principali siti di distribuzione in Italia.
Il report, diffuso da Confindustria TV, prende in considerazione tutti i canali distribuiti sul multiplex nazionale DTT, la piattaforma satellitare in abbonamento Sky Italia e il servizio FDA DTH Divasat. Le statistiche sono chiamate versioni modificate nel tempo, canali HD / Super HD, 4K-UHD, nonché servizi BPV e canali temporanei.
In totale, 330 canali televisivi sono di proprietà di gruppi televisivi italiani, di cui 125 su DDT e 269 su satellite (gratuiti ea pagamento).
Dal lancio dello spegnimento analogico nel 2012, il numero di canali TV è passato da 329 e ha raggiunto il picco nel 2016 con 362 canali TV, prima di tornare al livello iniziale del 2020.
Le versioni con modifica temporale sono disponibili da 40 nel 2016 a 17 nel 2020 e 28 sui servizi BPV, con i canali HD che rappresentano il 111 e il 34 percento del totale (sovrapposti su varie piattaforme). L’offerta della FDA include 171 canali TV, mentre il numero di canali pay-TV è 159.
In termini di canali, le prime cinque emittenti sono Sky Italia (105), seguita da RAI (50), MediaSet (36), Discovery Italia (20) e Siskion Group (19).
Sulla piattaforma DDT, MediaSet domina con 27 canali, davanti a RAI e Scisione Group (19 ciascuno), Sky Italia (13) e Discovery Italia (9).
Sul satellite Sky Italia ha il maggior numero di canali televisivi (102), seguita da RAI (50), MediaSet (26), Discovery Italia (13) e Viacom CBS (13).
Dei 239 canali televisivi nazionali genitori, il 23% è dedicato a film e serie TV e il 13% ciascuno a sport e notizie. Nel segmento in abbonamento, i canali di trasmissione, le serie TV e il calcio rappresentano oltre il 70% del totale.
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