- 51 migranti sono stati salvati vicino all'isola di Lampedusa nel Mar Mediterraneo.
- La maggior parte dei naufraghi proviene da Pakistan, Bangladesh, Siria ed Egitto.
- 3 morti vicino a diversi naufragi di migranti al largo dell'Italia
Almeno 11 persone, tra cui migranti pakistani, sarebbero morte dopo che una nave si è capovolta al largo delle coste italiane in una serie di incidenti di ribaltamento di imbarcazioni.
Secondo l'organizzazione tedesca di salvataggio in mare RESQSHIP, lunedì 51 persone sono state salvate da una barca di legno a 90 chilometri a sud dell'isola di Lampedusa, nel Mediterraneo.
Sul ponte inferiore della nave rimasero intrappolati 10 corpi.
Il capitano della nave di salvataggio “Nadir”, Ingo Werth, ha detto: “La barca (di migranti) stava quasi per capovolgersi, quindi potrebbe essere una tomba per i soccorritori”.
I passeggeri a bordo hanno riferito agli operatori umanitari che il volo era partito dal porto libico di Juwara due giorni prima e che la maggior parte dei migranti proveniva da Pakistan, Bangladesh, Siria ed Egitto.
Tre persone sono state trovate morte vicino allo schianto della barca dei migranti
Martedì è stato segnalato un altro naufragio di migranti tra l'Italia e la Grecia, che ha provocato 64 dispersi, mentre tre cadaveri sono stati recuperati al largo delle coste italiane.
Finora sono state salvate 11 persone a bordo della seconda imbarcazione.
Secondo la Guardia Costiera italiana, due motovedette, una nave e un aereo sono state impiegate per cercare i passeggeri dispersi, tra cui 26 bambini.
Non sono state rilasciate ulteriori informazioni sui corpi recuperati dei tre.
Secondo un rapporto congiunto dell'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati UNHCR, dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni e dell'agenzia delle Nazioni Unite per l'infanzia UNICEF, i migranti hanno lasciato la Turchia e hanno trascorso otto giorni in mare, arrivando da Iran, Siria e Iraq.
L’organizzazione benefica Medici Senza Frontiere (MSF) ha affermato che alcuni dei migranti provenivano anche dall’Afghanistan.
Due naufragi hanno consolidato la reputazione del Mediterraneo centrale come una delle rotte migratorie più pericolose del mondo. Secondo i dati delle Nazioni Unite, dal 2014 più di 23.500 migranti sono morti o dispersi nelle sue acque.
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